Prevenzione

L'odontoiatria moderna, come tutta la medicina, si fonda sull'assioma che "prevenire sia meglio che curare".

Lo scopo primario delle visite periodiche è proprio quello di intercettare le patologie del cavo orale in una fase precoce, quando le cure possono essere ancora poco invasive, poco costose e brevi. Non bisogna, come purtroppo molti pensano, aspettare che si palesi il dolore. Quest'ultimo sarà invece il segnale che ci indicherà che la cura sarà più complessa, più lunga e, quasi sicuramente, più costosa.

Per effettuare una corretta prevenzione delle più importanti malattie del cavo orale è necessario conoscere le cause che le determinano: sarà più facile allora agire con la necessaria decisione per contrastarle. E' paziente che deve recitare un ruolo attivo nel perseguire l'obiettivo "salute orale" e che il dentista sia il suo naturale collaboratore.
Le principali malattie dei denti e dei loro tessuti di sostegno riconoscono cause ben individuate e controllabili. La carie dentaria e la parodontopatia (la piorrea, come era chiamata una volta) vedono la placca batterica come principale fattore responsabile; le malocclusioni, invece, è frequentemente determinata, o comunque aggravata, da abitudini viziate come, ad esempio, succhiare il dito o il ciuccio, la respirazione orale del bambino ed altre.

Tre sono i livelli di prevenzione, che nel caso delle patologie del cavo orale, possono essere suddivise in:

Prevenzione primaria, mira al controllo delle cause per far si che la malattia non si presenti.

Prevenzione secondaria, consiste nell'intercettare il danno precocemente, tanto da renderlo reversibile. Si attua sottoponendosi a visite periodiche dal dentista, nel corso delle quali egli potrà rilevare una gengivite iniziale, una carie nei primi stadi di sviluppo oppure un morso crociato che influenza negativamente la crescita dei mascellari e lo sviluppo della dentizione. Sottoponendosi a blande terapie e prescrizioni quando la malattia è allo stadio iniziale è possibile guarire la gengivite, arrestare la carie e far riprendere una crescita equilibrata ai denti e ai mascellari.

Prevenzione terziaria, ovverosia l'intervento terapeutico mirato a limitare il danno ormai provocato. Quotidianamente il dentista si cimenta nella cura di carie dentarie più o meno estese e di parodontopatie. Il suo intervento, in questi casi, pur non potendo garantire la completa "restitutio ad integrum" dell'organo colpito guarisce comunque la malattia in atto, arrestandone la progressione che renderebbe le cure più complesse o addirittura inefficaci.

 

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